Fonte di documentazione privilegiata per comprendere la relazione tra vita musicale e spazio urbano, la stampa periodica consente di studiare gli sviluppi e le trasformazioni «discorsive» dei vari fenomeni musicali. Le notizie musicali sono il punto di partenza per l’elaborazione dei dati successivamente mappati
Nella sovrabbondanza di testate giornalistiche presenti all’epoca a Milano, altamente rappresentativi della cultura musicale cittadina sono:
«Il Pungolo», diretto da Leone Fortis, poté contare su collaboratori del calibro di A. Boito, E. Praga, e I. U. Tarchetti. Conobbe svariati riassetti editoriali tra il 1859 e il 1892, anno della sua chiusura definitiva.
«La Perseveranza», che riporta corrispondenze nazionali e internazionali anche di carattere musicale, vede tra i suoi più attivi redattori il critico F. Filippi, figura di riferimento per i circoli culturali milanesi.
Di entrambe le testate è in corso lo spoglio delle annate corrispondenti all’intero arco cronologico del progetto (1866-82).
Per Firenze, saranno considerati:
«Il Fanfulla», 1870-71: pubblicato a Firenze per un solo anno (nell’ottobre 1871 la sede si trasferirà a Roma), osserva gli avvenimenti della città da un’angolatura inedita e con piglio spesso sarcastico che caratterizza la penna dei suoi collaboratori, tra cui si distingue P. Coccoluto Ferrigni (Yorik).
«La Nazione», 1872-81: tra i principali quotidiani italiani dell’Ottocento, per l’ampiezza, il dettaglio delle notizie, nonché per l’autorevolezza delle firme, consente il confronto tra la vita musicale fiorentina e quella di altre città italiane.
«La Gazzetta d’Italia», 1877-82: giornale tra i più influenti dell’Italia unita, per diversi anni vi scrisse, con lo pseudonimo Ippolito D’Albano, G. A. Biaggi, figura preminente del giornalismo musicale nazionale.
A queste si aggiungono quelle già presenti nella banca dati ArtMus e schedate nell’ambito del progetto PRIN 2012: «L’Opinione», 1866-72; «La Nazione», 1866-71; «L’Opinione Nazionale» 1867-71; «La Riforma», 1867-71; «La Gazzetta di Italia», 1874-76.
Per Bologna la scelta è caduta sul «Monitore di Bologna», il più importante quotidiano della città e il più ricco di notizie sulle attività musicali. Sono state prese in considerazione le annate 1871-76, che consentono un’analisi comparativa con la vita musicale fiorentina descritta nella «Nazione».
La città di Roma vanta un’editoria molto vasta in tutto l’Ottocento, prima e dopo l’Unità italiana e la sua funzione di capitale del Regno. A un processo di canalizzazione delle informazioni entro alcune testate maggiori, si affianca una concentrazione di informazioni relative alla vita artistica e culturale in riviste specializzate. Nello spoglio delle testate si incrociano quindi due prospettive, l’informazione ordinaria, con l’«Osservatore romano» e il «Giornale di Roma» (1866-70), gestiti e diretti dal Vaticano, e quella che dà spazio alle pratiche musicali e ai suoi luoghi, con «L’Eptacordo» (1867-71), e, dopo l’Unità, con «L’Opinione» (1871-75) nelle cui pagine si trovano gli scritti di Francesco D’Arcais, «Il fanfulla» (1871-75), e «Il diritto» (1871-75).
Per quanto riguarda il Meridione d’Italia, l’unità palermitana si è rivolta a due importanti quotidiani attivi nelle capitali dell’ex Regno delle Due Sicilie, Napoli e Palermo: «Il corriere del mattino (1873-88), diretto da E. Scarfoglio, ed il «Giornale di Sicilia», tuttora attivo e qui esaminato tra il 1866 e il 1876, fondato dal liberale G. Ardizzone (1860), già direttore del «Giornale officiale di Sicilia».